La Depressione: Prenditi cura di Te

Viene spiegata cos’è la depressione, le possibili cause, ed illustrati gli interventi terapeutici e di prevenzione psicologica in modo da orientare la persona a scegliere di prendersi cura di sé

Cos’è la depressione?

La depressione è un disturbo dell’umore che provoca una persistente sensazione di tristezza e perdita di interesse.

Influenza il modo in cui ti senti, pensi e ti comporti e può comportare una serie di problemi emotivi e fisici.

La persona potrebbe avere difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane e, a volte, potrebbe sentire come se la vita non fosse degna di essere vissuta.

La depressione è una malattia del tono dell’umore, cioè di quella funzione psichica che accompagna l’adattamento al nostro mondo interno, psicologico e a quello esterno: il tono è alto quando siamo in condizioni piacevoli, va verso il basso quando viviamo situazioni sgradevoli.

Le persone che soffrono di depressione si percepiscono come inadeguate e senza valore, considerano l’ambiente circostante come “ostile” e non supportivo e il futuro appare incerto e pieno di difficoltà.

Chi soffre di depressione sperimenta angoscia persistente, perdita di interesse nelle attività che normalmente danno piacere e difficoltà nello svolgimento anche delle più semplici azioni quotidiane, per almeno due settimane, a volte con conseguenze negative sulle relazioni interpersonali.

La Depressione secondo Jung:

La depressione è una signora vestita di nero che bisogna far sedere alla propria tavola ed ascoltare.

(Carl Gustav Jung)

Le caratteristiche della depressione

Sentirsi depressi significa vedere il mondo come se si indossassero degli occhiali con lenti scure: tutto diventa grigio, opaco e difficile da affrontare, anche compiere le normali attività quotidiane come alzarsi dal letto, lavarsi, telefonare ad un amico, fare la spesa.

La persona che soffre di depressione presenta un umore depresso per la maggior parte del giorno, tutti i giorni e, come precedentemente detto, una perdita di interesse e piacere per tutte, o quasi tutte, le attività.

Inoltre, si può verificare una significativa variazione rispetto al proprio peso corporeo e al sonno. A compromettere ancora di più tutti gli ambiti della vita (sociale, lavorativa, familiare), il paziente riferisce problemi per quanto riguarda l’attenzione, la concentrazione, oltre che pensieri ricorrenti di morte e ideazione suicidaria.

La Depressione nel mondo

La depressione colpisce nel mondo 5 persone su 100 (circa 322 milioni di persone); ha un’incidenza maggiore nella popolazione femminile (3 su 4 pazienti, circa il 75%) in un’età compresa tra 55 e 74 anni (dati OMS), e colpirebbe più frequentemente l’occidente e la regione sud-est asiatica.

In Italia, l’incidenza del disturbo sarebbe di 2,8 milioni di persone (circa il 5-6% della popolazione) calcolato dall’Istituto Nazionale di Statistica. Il Sole 24 ore nel 2018 ha stimato che nel 2030 la depressione possa rappresentare la maggior causa di disabilità nel mondo.

Nel Soma, nell’ Emotività, nell’ Azione, nel pensiero …

I sintomi somatici della depressione più comuni sono:

  • perdita di energie,
  • senso di fatica,
  • disturbi della concentrazione e della memoria,
  • agitazione motoria e nervosismo,
  • perdita o aumento di peso,
  • disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia)
  • mancanza di desiderio sessuale,
  • dolori fisici,
  • senso di nausea.

I sintomi emotivi della depressione tipici di chi è depresso sono:

  • tristezza,
  • angoscia,
  • disperazione,
  • senso di colpa,
  • vuoto,
  • mancanza di speranza nel futuro,
  • perdita di interesse per qualsiasi attività,
  • irritabilità e ansia.

Il contenuto dei pensieri associati alla depressione, come aveva già osservato lo stesso Aaron Beck ( psichiatra e psicoterapeuta statunitense,fu il fondatore della Terapia Cognitiva) è tipicamente caratterizzato da una visione negativa di sé, del mondo e del suo futuro. I temi principali sono di fallimento, incapacità e mancanza di speranza. Nella mente del paziente depresso si strutturano tre schemi cognitivi depressogeni, che hanno appunto come temi la perdita (loss), la disperazione (hopeless) e l’autocritica (self-blame).

 Sono stati chiamati da Beck questi temi come “aspettative negative su di sé, sul mondo e sul futuro”, concetti che diverranno noti come “triade cognitiva” della depressione.

I principali sintomi della depressione comportamentali sono:

  • riduzione delle attività quotidiane,
  • evitamento delle persone e isolamento sociale,
  • comportamenti passivi,
  • riduzione dell’attività sessuale
  • tentativi di suicidio.

I principali sintomi cognitivi della depressione invece, sono:

  • rallentamento ideativo,
  • incapacità decisionale,
  • disturbi della concentrazione e della memoria,
  • ruminazione depressiva,
  • pensieri negativi su di sé, sul mondo e sul futuro,
  • idee di colpa, indegnità, rovina,
  • autosvalutazione,
  • autocommiserazione,
  • percezione del tempo rallentato,
  • percezione dell’attuale stato mentale come di una condizione senza fine.

Alla luce di tutto ciò, il paziente valuta ogni situazione in maniera negativa e pessimistica, sentirsi “giù di morale” non gli permette di apprezzare nulla di ciò che lo circonda. La gioia, il piacere, l’affetto, la spinta all’azione lasciano il posto alla passività e alla demotivazione, due elementi che incastrano il paziente in un circolo vizioso che lo paralizza.

Cause della depressione

E’ un disturbo multifattoriale dove aspetti genetici, biologici e psicosociali interagiscono tra loro.

Non è possibile descrivere una precisa eziologia del disturbo.
L’ipotesi più accreditata è che l’individuo svilupperebbe l’episodio depressivo per la presenza di una serie di vulnerabilità:

  • Genetica, che si riferisce al corredo genetico presente nell’individuo.
  • Biologica, data dalla presenza di determinati neurotrasmettitori in precise aree cerebrali;
  • Psicologica, cioè il modo di pensare e di reagire agli eventi della vita;
  • Sociale, la disponibilità di relazioni sane e funzionali.

In altre parole, possiamo affermare che la depressione si sviluppa nelle persone geneticamente predisposte e che vengono esposte in ambienti che ne accentuano la vulnerabilità.

Come si cura la depressione? Come curare la depressione?

Cura della depressione : La Terapia Cognitivo – Comportamentale

Nel corso degli anni numerosi studi hanno evidenziato come la Terapia Cognitivo – Comportamentale aumenti la risposta al trattamento nei pazienti depressi, sia in termini di umore che di ansia, migliori la qualità della vita e riduca significativamente i sintomi post trattamento, abbattendo tantissimo la probabilità che la depressione si ripresenti.

In uno studio molto recente, Kappelmann et al. (2020) hanno sottolineato che i farmaci antidepressivi (ADM) e la psicoterapia sono trattamenti efficaci per il disturbo depressivo maggiore (MDD).

L’Importanza della Prevenzione della Salute Mentale

Attività fisica e depressione: verso la comprensione dei meccanismi antidepressivi dell’attività fisica

L’attività fisica può trattare e prevenire i sintomi depressivi ed influenza una serie di processi biologici e psicosociali implicati anche nella fisiopatologia della depressione.

L’esercizio fisico può determinare cambiamenti nella neuroplasticità, nell’ infiammazione, nello stress ossidativo, nel sistema endocrino, nell’ autostima, nel supporto sociale .

Interventi basati sull’esercizio fisico possono massimizzare i loro effetti antidepressivi a livello individuale.

Vivere il presente (Be Mindful): La Mindfulness come promotore del benessere psicologico

Nella psicologia contemporanea, la mindfulness è vista come uno strumento per aumentare la consapevolezza e rispondere in modo ottimale ai processi mentali che contribuiscono al disagio emotivo e al comportamento disadattivo.

La maggior parte delle nostre emozioni disturbanti derivano dal fatto che focalizziamo l’attenzione su pensieri che appartengono al passato o al futuro, non vivendo pienamente e con attenzione il presente.

Vivere nel presente significa ascoltare il proprio corpo, le nostre sensazioni corporee e concentrarsi sulle attività che si stanno vivendo in quel momento.

Cos’è la Mindfulness?

 La mindfulness è “portare la propria attenzione completa all’esperienza presente momento per momento”.

Maelatt e Kristeller

La mindfulness può essere considerata una maggiore attenzione e consapevolezza dell’esperienza attuale o della realtà presente.

La “consapevolezza” si riferisce alla coscienza dell’individuo di ciò che sta vivendo, senza che quelle esperienze siano al centro dell’attenzione.

“Attenzione” è il processo di focalizzazione della consapevolezza cosciente su esperienze specifiche.

Brown e Ryan

Vescovo et al. ha proposto una definizione operativa di mindfulness con due componenti:

  • Il primo riguarda l’autoregolazione dell’attenzione, che è focalizzata sull’esperienza immediata nel presente.
  • Il secondo implica avere un atteggiamento aperto, curioso e di accettazione verso quell’esperienza.

Kabat-Zinn ha descritto la mindfulness come “la consapevolezza che emerge prestando attenzione, intenzionalmente, nel momento presente, e in modo non giudicante, allo svolgersi dell’esperienza momento per momento” .

Questa consapevolezza può essere rivolta a esperienze interne (sensazioni corporee, sentimenti/emozioni e pensieri) ed esperienze esterne (ciò che si vede, si sente, si annusa, si gusta e si tocca).

Shapiro e Carlson hanno definito la mindfulness come “la consapevolezza che sorge attraverso la partecipazione intenzionale in modo aperto, premuroso e discernente”.

Questa definizione contiene tre elementi correlati:

  • Il primo elemento, l‘intenzione, implica riflettere sui propri obiettivi e valori personali e prestare attenzione alle cose più importanti nel realizzarli e nel sostenerli;
  • Il secondo elemento, l’attenzione (vale a dire, prestare attenzione alle esperienze nel qui e ora) è un prerequisito per vedere chiaramente. Infine, mentre l’intenzione si riferisce al motivo per cui prestiamo attenzione,
  • il terzo elemento, l’atteggiamento, riguarda il modo in cui prestiamo attenzione. Non si riferisce a un tentativo di cambiare le cose, ma a uno sforzo di relazionarsi con esse in modo non giudicante, con curiosità e compassione.

Efficacia scientifica

Diversi studi hanno messo in luce come la mindfulness possa risultare sia un fattore protettivo che un intervento efficace rispetto ai sintomi depressivi (Baer 2003; Hofmann et al., 2010)

La Terapia Cognitiva basata sulla consapevolezza (MBCT)

La Terapia Cognitiva basata sulla consapevolezza (MBCT) sviluppata dai terapisti ad approccio cognitivo-comportamentale  ovvero da Segal, Williams e Teasdale , viene spesso utilizzata per prevenire le ricadute nella depressione.

È stato ipotizzato che le basi teoriche per i meccanismi di cambiamento di MBCT includano una migliore regolazione emotiva correlata a una maggiore consapevolezza,  maggiore auto-compassione, ridotta ruminazione  e diminuzione dell’evitamento esperienziale dei sentimenti disforici.

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